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Caso clinico: Rubbo

Dr. Antonio Caruso
21 Gen 2021

Caso clinico: Rubbo – a cura del Dr. A. Caruso

Il caso clinico del cane Rubbo

Autore: Dr. Antonio Caruso, Veterinaria Caiatina

Rubbo è un Cocker Spaniel Inglese maschio di 11 anni che vive tra casa e giardino e pesa 20 kg.

Viene portato a visita perché ha presentato un episodio di diarrea emorragica e lievi dolori addominali; non ha avuto episodi di vomito e ha mangiato regolarmente.
Durante l’anamnesi la proprietaria riferisce che il cane vive in un giardino molto ampio, ed è abituato a fare lunghe passeggiate per i boschi, dove frequentemente viene lasciato libero di fare ciò che vuole; inoltre riferisce che non sono rari questi episodi in quanto mangia quello che trova a terra.

La proprietaria mostra foto delle feci emesse in campagna.

All’esame obiettivo generale si rilevano lieve dolore e sciacquio alla palpazione addominale e termometro imbrattato di feci liquide alla misurazione della temperatura rettale. Temperatura, mucose, linfonodi esplorabili, frequenza respiratoria e cardiaca sono nella norma.

È stata effettuata ecografia addominale per escludere la presenza di un corpo estraneo.
La diagnosi finale è quella di enterite acuta emorragica (HGE).

Non è stata effettuata terapia antibiotica, ma solo di riequilibrio del microbioma intestinale: è stato prescritto Florentero Act compresse alla dose di 1 compressa ogni 12h per 10gg.

Dopo 5 giorni, Rubbo presentava feci formate e senza ematochezia.

Al decimo giorno le feci sono di nuovo formate.

La somministrazione del solo simbiotico Florentero Act per 10 giorni è stata in grado di riequilibrare l’alterata funzionalità intestinale e la diarrea emorragica ad essa collegata, verosimilmente conseguenti a una non corretta alimentazione e alla possibile ingestione di sostanze non alibili.

È stato dimostrato che grazie all’utilizzo di pre-probiotici non è necessaria nessun’altra integrazione farmacologica poiché questi vanno a competere esclusivamente con il patogeno, aumentano la risposta immune innata dell’organismo e aumentano la capacità digestiva del soggetto (Melandri et al, 2020).

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